CORSO SPAZI CONFINATI

Info Corso Spazi Confinati a Genova

 

 

Durata: 12  ore

Modalità: in presenza fisica (aula + campo prove)

Validità: 5 anni

Aggiornamento: almeno 4 ore ogni 5 anni

Prossime edizioni 2025 @Genova

🖈 Nel Campus prove in via Gualco 54 (link mappa)

CORSO COMPLETO 12h:

  • 15 luglio 9:00-13:00 e 14:00-18:00 + 16 luglio 9:00-13:00.

AGGIORNAMENTO 4h:

  • 15 maggio 9:00-13:00.
  • 15 luglio 9:00-13:00.

Il corso spazi confinati e ambienti sospetti di inquinamento è fondamentale per gli addetti alle lavorazioni in queste tipologie di luoghi di lavoro, in quanto classificate sulla base delle statistiche come luoghi di lavoro ad alto rischio di infortuni.

L’obiettivo è di far acquisire ai partecipanti le competenze per preparare e organizzare l’accesso in spazi confinati, le conoscenze sui rischi connessi alle attività da svolgere in tali luoghi, sulle procedure di sicurezza compreso l’uso dei dispositivi di protezione individuale necessari e dei sistemi di recupero in emergenza.

Good Work tiene abitualmente edizioni del corso spazi confinati a Genova presso l’area attrezzata di via Gualco: acquista subito il corso online o richiedi info attraverso il form a fondo pagina!

Spazi confinati e ambienti sospetti di inquinamento: cosa sono

Gli spazi confinati sono classificati come luoghi di lavoro ad alto rischio di infortuni, proprio per questo è obbligatorio, per tutti gli addetti a tali mansioni, frequentare un apposito corso spazi confinati al fine di essere informati sui possibili rischi presenti sul luogo di lavoro e sulle procedure da mettere in atto in caso di infortuni. Prima di affrontare le caratteristiche della formazione però, è importante capire cosa s’intende con “spazi confinati” e “ambienti sospetti di inquinamento“.

A tal proposito, il quadro normativo di riferimento non offre una definizione univoca di spazi confinati, tanto da rendere difficile, in alcuni casi, non solo la loro individuazione ma anche l’applicazione delle procedure necessarie a poter svolgere la sua mansione in sicurezza. Premesso che definizioni esaustive ma differenti almeno nella forma sono presenti sia nello standard europeo OSHA Permit-required confined spaces n. 1910.146 , sia la Guida Operativa sull’art. 66 del D.Lgs. 81/08 dell’ex ISPESL, sia nel DPR n. 177 del 2011 “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati…” ecco riassunte le caratteristiche  comuni che fanno di un ambiente di lavoro uno spazio confinato:

  • difficoltà di accesso e uscita del lavoratore nell’ambiente;
  • possibile presenza di un’atmosfera pericolosa o nociva per il lavoratore;
  • presenza di materiali che possono costituire un pericolo per il lavoratore, intrappolandolo o anche seppellendolo;
  • una configurazione ambientale tale da costituire, essa stessa, un pericolo di asfissia o intrappolamento per il lavoratore.
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Pertanto, sulla base delle caratteristiche elencate, gli spazi confinati possono essere definiti come ambienti chiusi che presentano particolari difficoltà d’accesso, non progettati per ospitare un lavoratore in modo permanente, ma adatti solo a svolgere lavori occasionali e temporanei.

Parlando invece di ambienti sospetti di inquinamento, ci viene in soccorso il Testo Unico, che agli articoli 66 e 121 offre esempi e definizioni. L’art. 66 D.Lgs. 81/08 “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento” prescrive di accertare l’assenza di pericolo prima di procedere a lavorazioni in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri . L’art. 121 – trattando di cantieri temporanei mobili e più in particolare di presenza di gas negli scavi –  descrive particolari misure da adottare in caso di lavorazioni in pozzi, fogne, cunicoli, camini, silos e fosse in genere, quindi, ambienti in cui si potrebbe facilmente rilevare la presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o addirittura esplosivi e perciò altamente pericolosi per la salute e la sicurezza del lavoratore.

Proprio per questo, è obbligatorio che qualsiasi attività lavorativa in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, debba essere svolta, solo ed esclusivamente, da personale abilitato e formato sui rischi e sulle procedure proprie di tale mansione, ossia lavoratori che siano in possesso dell’attestato di frequenza dell’apposito corso spazi confinati.

Perché fare un corso spazi confinati

All’art. 3 del DPR 177/2011 si legge chiaramente come, prima dell’accesso nei luoghi individuati come spazi confinati, tutti i lavoratori, compresi datore di lavoro ed eventuali lavoratori autonomi, devono essere puntualmente e dettagliatamente informati, dal datore di lavoro committente, per un tempo non inferiore a un giorno, sulle caratteristiche dei luoghi in cui devono operare, sui rischi e sulle procedure di sicurezza da adottare in caso di infortuni.

È lo stesso decreto, infatti, a individuare come ulteriore obbligo, sia per le imprese che per i lavoratori autonomi, una specifica formazione e un addestramento mirato a formare e informare, tramite un corso spazi confinati, sul corretto svolgimento della mansione, sui rischi presenti negli spazi confinati e, in particolar modo, su come far fronte ai possibili pericoli che tali ambienti costituiscono. In particolare, all’art. 2 lettera f) viene specificato come l’addestramento e la formazione costituiscano un obbligo anche per il datore di lavoro e datore di lavoro committente, in relazione all’applicazione di procedure di sicurezza. Questo perché, qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati.

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Corso spazi confinati: le novità 2025

Nonostante l’esplicito obbligo di frequenza di un corso spazi confinati, come per il corso lavori in quota, fino all’entrata in vigore dell’Accordo Stato-Regioni 17 aprile 2025 Rep. atti. 59/CSR non vi era alcuna regolamentazione puntuale che stabilisse modalità di fruizione, orari e programma che ciascun corso spazi confinati dovesse rispettare obbligatoriamente.

La nuova normativa del 2025 ha invece esplicitato ciò che prima era lasciato alla valutazione di datori di lavoro, rspp, consulenti, formatori e centri di formazione, sgombrando il campo da dubbi su quelle che sono le caratteristiche necessarie del corso spazi confinati.

Le caratteristiche del nuovo Corso Spazi Confinati

Al punto 7 della Parte 2, l’Accordo Stato-Regioni 17 aprile 2025 Rep. atti. 59/CSR descrive gli obiettivi e contenuti del Corso per lavoratori, datori di lavoro e lavoratori autonomi che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, la cui durata viene fissata a 12 ore.

La formazione in questione resta come in passato suddivisa in una parte teorica (da svolgere comunque in presenza) e una pratica, che ricalcano i due moduli previsti: quello Giuridico-Tecnico da 4 ore – in cui vengono illustrati i concetti di pericolo, danno e prevenzione e anche le misure di prevenzione e protezione -, quello Pratico da 8 ore – nel quale si ha l’obiettivo di far acquisire le competenze necessarie per l’utilizzo dei dispositivi e delle strumentazioni messi a disposizione per affrontare i rischi presenti negli ambienti confinati (DPI, respiratori, rilevatori di gas…).

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Programma del Corso Spazi Confinati

La nuova normativa 2025 esplicita finalmente i contenuti del corso, che devono comprendere i seguenti argomenti:

  • La normativa di riferimento
  • Definizioni e identificazione di un ambiente confinato o sospetto di inquinamento e criticità
  • Analisi degli eventi infortunistici
  • Individuazione dei fattori di rischio
  • I rischi specifici: aria respirabile atmosfere con difetto o eccesso di ossigeno, atmosfere con agenti chimici pericolosi per asfissia e/o intossicazione, atmosfere con pericolo di esplosione ed incendio, seppellimento, cadute dall’alto, cadute di gravi, carenze di comunicazioni ecc.
  • Caratteristiche e pericolosità degli agenti chimici
  • Misure e procedure di prevenzione nelle fasi di lavoro in ambienti confinati o sospetti di inquinamento come, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, di seguito indicato:
    • procedure d’ingresso e uscita in ambiente confinato
    • dimensione, numero dei passi d’uomo, numero di accessi, numero dei lavoratori presenti
    • monitoraggio dell’atmosfera
    • sistemi di illuminazione, dispositivi per prevenire lo shock elettrico
    • macchine ed attrezzature di lavoro (coclee, agitatori, pale ecc.)
    • “ventilazione” ovvero l’adozione di tutti i sistemi per il ricambio dell’aria
    • sorveglianza sanitaria
  • Le procedure da attuare in caso di emergenza (incendio/esplosione, anossia, presenza di gas tossici, recupero infortunato)
  • Simulazione sull’uso dei dispositivi e della strumentazione messa a disposizione:
    • Dispositivi di protezione individuali.
    • Gli Apparecchi per la Protezione delle Vie Respiratorie (APVR): utilizzo, tipologia, filtri.
    • Imbracature di sicurezza, tripode, rilevatori di gas, misuratori di esplosività
  • Sistemi di segnalazione e comunicazione

Aggiornamento Spazi Confinati

I docenti dei corsi di formazione ed aggiornamento per i lavoratori che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati sono in possesso dei requisiti di cui al D.M. 6 marzo 2013 e s. m. e i. e vantano una documentata esperienza professionale, almeno triennale, in questo settore.

I docenti dei Corsi Spazi Confinati

Good Work, nel totale rispetto del Decreto 81/08  che impone l’aggiornamento periodico delle conoscenze acquisite tramite la formazione sulla sicurezza, prevede per ciascun lavoratore , preposto, RLS, RSPP, DdL o datore di lavoro committente che effettuano o supervisionano i lavori in spazi confinati e ambienti sospetti di inquinamento, un corso di aggiornamento a cadenza quinquennale, della durata di 4 ore.

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